CanadaGp: istruzioni per l’uso di Montreal

Dopo 8 gare, un terzo del campionato, la Formula1 vola in Canada, intermezzo di inizio estate della stagione europea che poi continuerà fino a Monza…

Continuerà l’equilibrio visto nelle ultime tre gare tra Red Bull Ferrari e McLaren? E’ questa la domanda a cui Montreal dovrà dare una risposta… Viste le caratteristiche della pista dedicata a Gilles, Ferrari e Mclaren possono avere delle chance.

  • Cambia quindi il continente ma non cambiano le mescole scelte per la nona prova stagionale: anche a Montreal sarà di scena il tris più morbido della gamma 2024, composto da C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft.
  • Lunga 4,361 chilometri e intitolata alla memoria di Gilles Villeneuve, la pista è composta da sei curve a sinistra e otto a destra ed è fra quelle con la velocità media più bassa di tutta la stagione.
  • Secondo i tecnici Brembo il Circuit Gilles-Villeneuve rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4; questo perché 6 delle 7 frenate rientrano nella categoria Hard a causa dello sforzo richiesto all’impianto frenante. Per 5 di queste i piloti sono soggetti ad oltre 5 g di decelerazione ed esercitano un carico sul pedale del freno di più di 155 kg
  • La curva più dura del Circuit Gilles-Villeneuve per l’impianto frenante è la 10 in cui le monoposto passano da 290 km/h a 74 km/h in 2,54 secondi durante i quali percorrono 99 metri. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti in quel frangente: 5,1 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 160 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.613 kW.
  • Stabilità in frenata e trazione in uscita dalle chicane e dalle curve più lente – c’è anche un tornante da affrontare prima di un rettilineo lunghissimo – sono fondamentali per essere competitivi, così come l’agilità nei cambi di direzione.
  • A differenza di Monaco, a Montreal i sorpassi sono possibili, soprattutto in fondo al rettilineo che porta all’ultima chicane, alla cui uscita c’è quel Muro dei Campioni che ha assunto questa denominazione dopo che, nell’edizione1999, tre campioni del mondo – Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve – terminarono la loro corsa schiantandosi contro le barriere di protezione.
  • Una delle novità di quest’anno sarà l’asfalto, completamente rifatto così come sono stati sostituiti i cordoli.
  • Sulla carta, le caratteristiche di bassa rugosità e, quindi, aderenza ridotta dovrebbero essere state mantenute.
  • La pista è solitamente usata soltanto dai montrealesi per delle passeggiate a piedi o in bicicletta; quindi, ogni anno i tempi sul giro si abbassano in maniera molto significativa man mano che le vetture girano.
  • È possibile che, soprattutto il venerdì, il graining possa manifestarsi, in particolare sui composti più morbidi. Le forze laterali esercitate sui pneumatici sono molto limitate mentre sono più rilevanti quelle longitudinali ma, in assoluto, Montreal è uno degli appuntamenti più gentili con i pneumatici di tutta la stagione.
  • Pur se non ai livelli di Monaco, anche a Montreal il tempo sul giro in qualifica lo si ottiene limando ogni spazio possibile nei passaggi vicino alle barriere di protezione e nei passaggi sui cordoli, quindi un altro fattore rilevante è la fiducia dei piloti che si riacquista giro dopo giro.
  • Ogni errore ovviamente si può pagare a caro prezzo, ancor di più quest’anno visto che in uno dei punti dove era più facile finire fuori pista – la chicane fra la curva 4 e la 5 – la via di fuga ora è in erba mentre prima era in asfalto.
  • L’edizione 2023 ha visto protagoniste tutte le mescole da asciutto, con un mix di strategie fra piloti che hanno scelto il doppio pit-stop (come i tre sul podio) e chi invece ha puntato sulla sosta singola, cercando di allungare il più possibile il primo stint.
  • La comparsa della safety-car è molto frequente e che quindi una prima parte di gara più lunga offre maggiori possibilità di minimizzare il tempo perso per il cambio gomme
  • Un’altra incognita tradizionale dell’appuntamento nel Québec è legata alle condizioni meteorologiche, molto mutevoli anche all’inizio del mese di giugno. Non soltanto si può passare da giornate di pioggia fredde e ventose e ad altre assolate e calde ma anche nell’arco dello stesso giorno ci possono essere escursioni termiche importanti.
  • In totale sono state 52 le edizioni disputate in Canada e due piloti – Michael Schumacher e Lewis Hamilton – si dividono il primato di successi con sette vittorie a testa e anche delle pole position (sei ciascuno).
  • Fra i costruttori, la McLaren è regina di vittorie (13) e di pole (11) mentre la Ferrari primeggia come piazzamenti sul podio (37).
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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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